
Le stagioni battono il ritmo del lungo periodo, un colpo e hop… dall’inverno si passa alla primavera, tre mesi dopo un solo istante segna il passaggio all’estate, e così via.
La rigida scansione dell’anno è un artificio, alcun calo improvviso delle temperature ha luogo allo scoccare della mezzanotte del 21 dicembre. E tuttavia, ogni passaggio ha un peso simbolico, ogni stagione è un Mondo, fatto di colori, suoni, atmosfere, felicità diverse. La stagione è quindi anche, e soprattutto, allo stesso tempo uno stato d’animo e un periodo storico. Stagioni diverse si susseguono nel progresso delle società come nell’evoluzione individuale e distinguerle aiuta ad affrontare i cambiamenti.
Ma esiste un luogo, in ogni stagione, che segnala la nostra libertà: è il fuori-stagione, la possibilità permanente di rifiutare un passaggio artificiale e di installarci altrove, al sole in pieno inverno, nel nostro luogo di conforto in un momento difficile, tra le braccia della persona amata quando non c’è più…
E voi, amici di Diwali, cosa fate fuori stagione? Come esercitate il diritto a negare le condizioni metereologiche (che sono intime, sociali, politiche) e inventare isole di libertà?
Aspettiamo i vostri materiali, af-freschi di stagione, entro e non oltre il 21 Marzo 2018 all’indirizzo di posta abituale diwalirivistacontaminata@gmail.com
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